domenica 27 gennaio 2008

Ramponi, ciaspole e buona compagnia

Partenza: parcheggio del paese di Giazzera (1092 m). Da Rovereto si imbocca la strada per la Vallarsa, oltrepassato S. Colombano (comune di Trambileno) si gira a sinistra per Moscheri ed infine si seguono le indicazioni per Giazzera.
Arrivo: Rifugio Vincenzo Lancia (1825 m) sull'alpe di Pozza
Dislivello: 750 m circa
Tempo complessivo: 5 ore e 30 minuti

Escursione: La gita di oggi ci è stata proposta da due nostri amici, Lucia e Marco. Abbiamo accettato con piacere il loro invito dato lo splendido ricordo dell'escursione fatta qualche anno prima. Siamo partiti verso le 9:30 del mattino dal parcheggio del paese di Giazzera (il cui nome richiama le rigide temperature invernali del luogo che avevamo provato sulla nostra pelle l'ultima volta) e la giornata sembrava essere molto promettente. La strada asfaltata che arriva al parcheggio continua per 15 minuti fino ad un bivio che propone due alternative. E' possibile raggiungere il rifugio percorrendo la comoda strada forestale (segnavia 101) che passa per il cimitero austroungarico e la malga Chèserle oppure seguendo il sentiero sulla sinistra (segnavia 132) per il Monte Pazùl e l'Alpe Alpa. Lucia e Marco ci hanno consigliato di seguire il segnavia 101 all'andata ed il 132 al ritorno. Perciò ci siamo incamminati, ma poiché il pezzo di strada forestale fino al cimitero austroungarico era ghiacciato, abbiamo dovuto indossare i ramponi. L'ascesa è stata piacevole e tra una chiacchiera e l'altra abbiamo raggiunto il rifugio in meno di 2 ore e 30 minuti. Una volta tolto zaino e ramponi abbiamo preso posto ed ordinato il pranzo: minestrone di verdura, polenta con formaggio fuso, pasta al radicchio e lucanica (anche se io, Silvia, preferisco decisamente la cucina altoatesina). La scelta del dolce è stata azzeccatissima dal momento che la torta alle mandorle che ho diviso con Paolo era molto squisita. Con la pancia piena, abbiamo imboccato il sentiero di ritorno che si trova dietro il rifugio e passa vicino ad una piccola chiesetta. Dopo essere saliti leggermente per circa 10 minuti, ci siamo trovati davanti un panorama mozzafiato... il consiglio era stato davvero prezioso! Come potete immaginare il passo non era molto deciso poiché ci fermavamo spesso ad ammirare il paesaggio e scattare fotografie. Il fotografo ufficiale della gita di oggi è Marco. Sono sue le prime due fotografie che vedete sotto, le più belle per intenderci (quindi sto pensando di fargli fare un corso accelerato al papà Franco). Man mano che camminavamo il vento si faceva sentire e la neve ci faceva sprofondare sempre più. Pertanto, abbiamo dovuto togliere i ramponi e indossare le ciaspole sotto una piccola bufera di neve che ci ha letteralmente congelati. A causa di questa interruzione qualcuno (uno a caso: Franco) ha sbagliato strada seguendo un gruppetto di persone davanti a noi. Ma grazie a questo piccolo errore abbiamo scoperto un bel percorso e fatto un po' di fuori pista! ;) Il ritorno è stato piuttosto semplice fino a quando non abbiamo raggiunto un sentiero che passa in mezzo al bosco. Infatti, tolte le ciaspole, le foglie ed il ghiaccio ci hanno procurato qualche problema (io e Paolo siamo caduti come dei salami e così ci siamo fermati a mettere i ramponi per l'ennesima volta) ma siamo arrivati alla macchina tutti d'un pezzo, stanchi e felici per la grandiosa giornata.

domenica 20 gennaio 2008

Paesaggio da favola

Partenza: parcheggio del museo delle miniere di Masseria (1426 m), ultimo paesino della val Ridanna
Arrivo: Stadlalm e oltre verso la Moarerbergalm
Dislivello: 400 m circa (fino alla Moarerbergalm 687 m)
Tempo complessivo: 3 ore

Escursione: Il programma della giornata prevedeva una rilassante passeggiata con sosta per l'aperitivo alla Stadlaml e super pranzetto alla Aglsbodenalm. Io, Silvia, ero convinta al 101% che la Aglsbodenalm fosse aperta. Infatti, da già qualche giorno pregustavo la super Wiener Schnitzel che avevo mangiato l'estate scorsa! All'appello eravamo io (Silvia piccola), Franco, Silvia grande e Lorenzo (mentre Paolo è rimasto a casa a studiare). Arrivati al parcheggio eravamo un po' delusi in quanto la neve non era abbondante come ci aspettavamo. Nonostante questo, abbiamo caricato le nostre belle ciaspole sullo zaino e siamo partiti con la speranza di usarle. Per arrivare alla Stadlalm, si segue la strada forestale che inizia poco sopra il parcheggio (quella che va verso sinistra; comunque ci sono molti segnali perciò è impossibile sbagliare) e non ci vogliono più di 45 minuti... è davvero una passeggiata! Come da programma, una volta arrivati alla prima malga (piccola e modesta, diciamo "alla buona", però i gestori sono molto gentili), siamo entrati per bere qualcosa e chiedere qualche informazione sul posto e sull'eventuale pericolo di valanghe. Ed ecco l'amara scoperta: la Aglsbodenalm era chiusa (probabilmente perché il sentiero che la raggiunge era pericoloso a causa della neve). La tanto desiderata Wiener Schnitzel era dunque svanita in un secondo! A questo punto abbiamo dovuto cambiare itinerario e ripiegare su qualcosa di sconosciuto. Perciò siamo andati all'avventura seguendo un sentiero nel bosco dietro alla Stadlalm. Questo sentiero conduce ad una strada forestale che arriva fino alla Moarerbergalm e che in estate è segnata come pista ciclabile. Visto che la strada era poco battuta e la neve cominciava ad essere molta abbiamo indossato le ciaspole... non aspettavamo altro. Man mano che camminavamo gli alberi si diradavano ed il panorama era sempre più incantevole, così ci siamo sbizzarriti scattando qualche foto artistica delle nostre (è il papà, Franco, che di solito ci stupisce con la sua tecnica ed abilità fotografica)! Siccome in questi giorni il pericolo di valanghe era alto, non abbiamo voluto sfidare troppo la montagna e quindi ci siamo fermati poco distanti dalla Moarerbergalm. Tornati sani, salvi e molto affamati alla Stadlalm ci siamo trovati un posticino all'interno della malga e ci siamo abbuffati a più non posso: piatto di uova speck e patate, tris di canederli, canederli con crauti... e per finire in bellezza due mega strudel con la ricotta e due porzioni di favolosi canederli alla cioccolata! La malga è modesta e non molto grande però i gestori sono gentili. Il ritorno è stato piacevole, Silvia grande e Lorenzo hanno noleggiato uno slittino mentre io e il papà siamo scesi con le ciaspole.


domenica 13 gennaio 2008

Finalmente... neve!

Partenza: da Colle Isarco/Gossensass (paese poco distante da Vipiteno/Sterzing) si continua percorrendo la statale fino ad un sottopassaggio dell'autostrada sulla destra (segnalato da un cartello con la scritta "Enzianhutte - Zirog" ) che conduce ad un piccolissimo parcheggio
Arrivo: Rifugio Genziana/Enzianhutte (1894 m) sull'alpe di Zirog
Dislivello: 584 m
Tempo complessivo: 4 ore

Escursione: La partenza è stata un po' burrascosa. Il piccolo parcheggio dal quale si partiva era ricoperto di neve e così ci siamo impantanati con la macchina. Se non fosse stato per me, Silvia, non ne saremmo mai usciti. Eh sì... perché sono salita sul cofano della macchina e con il mio dolce peso tutto si è risolto per il meglio! ;) Nonostante questo, la camminata è stata molto piacevole poiché eravamo circondati da un sacco di neve fresca e la giornata era stupenda. La stradina forestale, che parte dal parcheggio e passa vicino al maso Kreith, sale con pendenza moderata ed è anche una favolosa pista per slittini. La neve era stata battuta in mattinata e quindi la strada era facilmente percorribile anche senza ciaspole. Il rifugio non è molto grande, ma è grazioso ed accogliente, inoltre si mangia tanto e bene! Dato che eravamo in tre (Silvia, Franco e Paolo) abbiamo scelto piatti diversi per assaggiare un po' di tutto... tris con canederlo al formaggio, canederlo agli spinaci e ravioli, piatto di gulash con canederli, piatto di uova, speck e patate e per concludere in bellezza un bel kaisersmarren. Terminata l'abbuffata, abbiamo visto passare davanti ai nostri occhi un mega di piatto di maccheroni alla pastora che avevamo assaggiato qualche anno prima. Erano stati talmente buoni che ci siamo dovuti trattenere dall'ordinarli. Dopo aver ben mangiato e ben bevuto ci siamo incamminati sulla via del ritorno con le ciaspole per fare un po' di fuori pista sui pascoli di Zirog. La neve era davvero abbondante e ci siamo divertiti davvero un sacco! ;)


domenica 6 gennaio 2008

Troppo traffico... ancora Rif. Tonini

Partenza: Passo Redebus (1346 m)
Arrivo: Rifugio Tonini (1906 m)
Dislivello: 560 m
Tempo complessivo: 4 ore e 30 minuti circa

Escursione: Eh sì... anche oggi al Rifugio Tonini! La paura di rimanere bloccati nel traffico per ore e la curiosità di toccare con mano, anzi con i piedi, la neve caduta in questi giorni ci ha fatto ripetere questa bellissima gita. A differenza della volta scorsa, oggi siamo partiti dal Passo di Redebus e siamo saliti per il sentiero che passa in mezzo al bosco. Nonostante fossimo stati avvertiti dal gestore della scarsa neve, ci siamo muniti di ramponi e di ciaspole. Buona parte del sentiero in mezzo al bosco era ricoperto da uno strato di ghiaccio e neve ed i ramponi ci sono stati davvero utili. Passato il maso che si incontra una volta terminato il bosco, sarebbe stato meglio indossare le ciaspole, ma un po' per incoscenza ed un po' per eroicità abbiamo preferito far senza. Io, Silvia, sono convinta che con le ciaspole ci saremmo risparmiati un bel po' di fatica e di tempo! Come si vede dalle foto la giornata era molto bella... anche se di tanto in tanto la foschia rovinava il panorama. Il pranzo è stato, come al solito, buonissimo (soprattutto il cervo) e si è chiuso in bellezza con le mitiche frittelle di mele! Fuori dal rifugio il gestore aveva preparato le scope per le befane... nel caso qualcuna avesse preferito scendere più comodamente. Durante il ritorno, che è stato piuttosto semplice poichè il ghiaccio stava cominciando a sciogliersi, ci siamo fermati a bere la nostra favolosa tisana ai frutti di bosco e così siamo arrivati alla macchina con il buio!



martedì 1 gennaio 2008

Chi camina el prim de l'an, el camina tutt l'an

Partenza: tornante con piccolo parcheggio sulla destra dopo il paese di Regnana (1250 m circa)
Arrivo: Rifugio Tonini (1906 m)
Dislivello: 650 m circa
Tempo complessivo: 4 ore circa

Escursione: Oggi eravamo in tre: Silvia, Paolo e Franco. Siamo partiti un po' tardi poiché abbiamo fatto le ore piccole per brindare al nuovo anno! La colazione, in una piccola pasticceria di Pinè, ci é servita per affrontare al meglio la giornata (io, Silvia, ho mangiato un biscotto con la crema fantastico). Percorrendo la strada forestale, l'aria fresca della mattina si é fatta sentire (erano circa 4 gradi sotto lo zero), così c'è voluto un bel po' di tempo prima di riuscire a riscaldare mani e piedi. A dispetto del freddo l'ascesa è stata molto piacevole... ce la siamo presa comoda chiacchierando come al solito. In due ore siamo arrivati al rifugio, dove abbiamo incontrato un sacco di amici anche loro appassionatissimi per la montagna come noi. E' sempre un piacere passare il capodanno al Tonini, si mangia bene e la musica non manca mai... la signora che gestisce il rifugio suona la fisarmonica. Beh, abbiamo mangiato di tutto e di più: polenta, lucanica, formaggio fuso, cervo, fagioli con cipolle ed infine i mitici biscotti fatti in casa (ovviamente non sono mancate le varie grappette). L'anno scorso, al posto dei biscotti, avevamo mangiato delle buonissime frittelle di mele... non sappiamo proprio dire cos'è meglio, se i biscotti o le frittelle! Nonostante la grande abbuffata, il ritorno è stato piuttosto semplice. Abbiamo messo i ramponi ma non servivano molto. La neve ci è mancata particolarmente dato che gli scorsi anni ci aveva accompagnato abbondantemente (nelle foto riportate sotto si può vedere la differenza con il 2004) ...speriamo proprio che ritorni presto!