domenica 31 agosto 2008

Il diavoletto tentatore

Partenza: da Brunico/Bruneck si imbocca la statale della Valle Aurina/Ahrntal, passando per Campo Tures/Sand in Taufer, fino al paese di San Giovanni/St. Johann im Ahrntal dove si gira a sinistra seguendo una ripida e stretta stradina fino al berggasthof Stallila (1470 m)
Arrivo: Schoellberg alm (1740 m), Daimerhutte (1872 m) e Rifugio Vittorio Veneto al Sasso Nero/Schwarzensteinhutte (2923 m)
Dislivello: 1453 m
Tempo complessivo: dalle 7 alle 8 ore (escursione che richiede una buona forma fisica e passo sicuro dato il dislivello e la presenza di un nevaio e qualche cordino)

Escursione: sarà stata la notte insonne o il mal di macchina... fatto sta che, per me (Silvia), la partenza è stata durissima. C'era un dispettoso diavoletto che mi sussurrava continuamente "Ma dove vai! Oggi non è giornata! Senti che fatica... non ce la farai mai!". Ascoltandolo, ma senza dargli retta, siamo arrivati al Daimerhutte in circa 1 oretta (seguendo il sentiero 23) dove, per prendere fiato, ci siamo fermati a bere un delizioso succo di san buco ed a chiedere l'ennesima informazione sul percorso per arrivare al Rifugio Vittorio Veneto al Sasso Nero (ci eravamo preparati bene prima di compiere questa escursione). La gentilissima gestrice ci ha detto che da lì al rifugio ci vogliono dalle 2.30 alle 3 ore... e non aveva torto!! ;) Nonostante il diavoletto continuasse ad instillare idee di resa, siamo ripartiti con un passo molto tranquillo, facendo anche qualche pausa per leggere i cartelli informativi situati lungo il percorso (i quali riportano qualche informazione sul posto ed incoraggiano gli escursionisti). Chiaccherando e scherzando siamo arrivati, in circa 1 ora mezza, alla conca glaciale ove ci sono due possibilità per arrivare al rifugio: percorrere la via ferrata Kamin (già scartata in partenza) oppure seguire la pista battuta lungo il nevaio che porta fin sotto il Sasso Nero e prosegue (in tarda stagione senza più neve) con una ripida traversata verso destra. Così, dopo aver passato un laghetto di fusione dei ghiacciai soprastanti, ci siamo infilati i ramponi ed abbiamo cominciato l'avventura sul nevaio! La pista battuta non era pericolosa ed anche se i ramponi non erano indispensabili sono stati molto utili (data la forte pendenza), infatti abbiamo raggiunto alcune persone che non li avevano. Finito il nevaio abbiamo avuto a che fare con sassi e rocce molto lisce ma la via era attrezzata con cordini e non ci sono stati problemi (anche se il mio diavoletto ogni tanto ci metteva il becco). Arrivati al rifugio il paesaggio era maestoso ed entusiasmante: eravamo circondati da cime e stupendi ghiacciai (che ogni tanto si facevano sentire)! Dopo aver riposato al calduccio, mangiato una deliziosa crostata e preso tutte le cartoline disponibili, ci siamo rimessi in marcia (il tempo sembrava reggere ma non volevamo correre rischi)! Anche se inizialmente ero un po' preoccupata, il ritorno è stato quasi più facile dell'andata! Inoltre, dato che sapevamo che quello era il regno degli ermellini, ci siamo fermati parecchie volte per cercarli... ma non si sono fatti vedere (abbiamo pensato che fosse estate anche per loro e che fossero andati in vacanza)! Poiché non avevamo pranzato ci siamo fermati al Daimerhutte dove abbiamo letteralmente divorato un piattone di ottimo minestrone ed un piatto di formaggio locale, speck e lucanica (quest'ultima prodotta dalla malga): tutto buonissimo (inoltre si paga poco)!! Dato il profumo che aleggiava nell'aria ci siamo portati a casa una piccola forma di ottimo formaggio grigio (anche questo prodotto dalla malga) da mangiare con olio, aceto e cipolle. Con la pancia piena ci siamo incamminati verso la macchina stanchi ma contenti per la bellissima ed emozionante escursione.




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